"Regole e formule, questi strumenti meccanici di un uso razionale o piuttosto di un abuso delle disposizioni naturali dell'uomo, sono i ceppi di un'eterna minorità".
- Kant -
- Kant -
Ne avete mai sentito parlare di Impresa Etica???
Bene allora vi rubo 5 min della vostra vita e vi spiego in poche parole questo concetto così semplice in sé...
L'Impresa è il terzo fattore della produzione (ndr dopo Terra e Capitale e prima di Stato e Lavoro) e viene definita come il fattore di gestione del processo produttivo (rappresenta quindi l'intelligenza). L'impresa medio/grande quindi, dovrebbe dunque dotarsi oltreché di un bilancio sociale anche di un Codice Etico.
Etica significa "farsi carico" e quindi c'è la necessità di un gruppo dirigente di un'impresa che fa le regole, ma a cui esso stesso si sottopone.
Il concetto di Etica per l'impresa si ispira proprio a Kant. Le aziende sono fatte di capitali, di mezzi e di uomini, i quali secondo Kant "essi vanno considerati dei fini e non solo dei mezzi".
Il Codice Etico quindi è un strumento efficace a disposizione delle imprese per prevenire comportamenti irresponsabili o illeciti da parte di chi opera in nome e per conto dell'azienda, perché introduce una definizione chiara ed esplicita delle responsabilità etiche e sociali dei propri dirigenti, quadri, dipendenti e spesso anche fornitori verso i diversi gruppi di stakeholder.
Esso è il principale strumento di implementazione dell'etica all'interno dell'azienda.
Il dialogo e la partecipazione sono indispensabili per far condividere a tutto il personale i valori presenti in questo importante documento.
Il Codice Etico pertanto, è divenuto uno strumento per lo stakeholder manager, un mezzo che garantisce la gestione equa ed efficace delle transazioni e delle relazioni umane, che sostiene la reputazione dell'impresa, in modo da creare fiducia verso l'esterno.
Ma chi sono gli stakeholder?
Gli stakeholders di una entità organizzata si intendono tutti i soggetti e gli individui che interagiscono o sono comunque direttamente o indirettamente condizionati - in bene e in male - dalle attività dell'organizzazione medesima. Quindi, sono tutti quegli individui o gruppi che possono influenzare il successo di un'impresa o che hanno interessi nelle decisioni dell'impresa.
Nel 1995, Max Clarkson (noto Professore dell'Università di Toronto e fondatore del Centre for Corporate Social Performance and Ethics in the Faculty of Management) estese il concetto di stakeholder anche a tutti quei soggetti portatori di interessi potenziali per un'azienda, cioè persone o gruppi che hanno pretese, titoli di proprietà, diritti, o interessi, relativi ad un'impresa ed alle sue attività.
In sintesi, possiamo quindi individuare due tipi di stakeholder:
Bene allora vi rubo 5 min della vostra vita e vi spiego in poche parole questo concetto così semplice in sé...
L'Impresa è il terzo fattore della produzione (ndr dopo Terra e Capitale e prima di Stato e Lavoro) e viene definita come il fattore di gestione del processo produttivo (rappresenta quindi l'intelligenza). L'impresa medio/grande quindi, dovrebbe dunque dotarsi oltreché di un bilancio sociale anche di un Codice Etico.
Etica significa "farsi carico" e quindi c'è la necessità di un gruppo dirigente di un'impresa che fa le regole, ma a cui esso stesso si sottopone.
Il concetto di Etica per l'impresa si ispira proprio a Kant. Le aziende sono fatte di capitali, di mezzi e di uomini, i quali secondo Kant "essi vanno considerati dei fini e non solo dei mezzi".
Il Codice Etico quindi è un strumento efficace a disposizione delle imprese per prevenire comportamenti irresponsabili o illeciti da parte di chi opera in nome e per conto dell'azienda, perché introduce una definizione chiara ed esplicita delle responsabilità etiche e sociali dei propri dirigenti, quadri, dipendenti e spesso anche fornitori verso i diversi gruppi di stakeholder.
Esso è il principale strumento di implementazione dell'etica all'interno dell'azienda.
Il dialogo e la partecipazione sono indispensabili per far condividere a tutto il personale i valori presenti in questo importante documento.
Il Codice Etico pertanto, è divenuto uno strumento per lo stakeholder manager, un mezzo che garantisce la gestione equa ed efficace delle transazioni e delle relazioni umane, che sostiene la reputazione dell'impresa, in modo da creare fiducia verso l'esterno.
Ma chi sono gli stakeholder?
Gli stakeholders di una entità organizzata si intendono tutti i soggetti e gli individui che interagiscono o sono comunque direttamente o indirettamente condizionati - in bene e in male - dalle attività dell'organizzazione medesima. Quindi, sono tutti quegli individui o gruppi che possono influenzare il successo di un'impresa o che hanno interessi nelle decisioni dell'impresa.
Nel 1995, Max Clarkson (noto Professore dell'Università di Toronto e fondatore del Centre for Corporate Social Performance and Ethics in the Faculty of Management) estese il concetto di stakeholder anche a tutti quei soggetti portatori di interessi potenziali per un'azienda, cioè persone o gruppi che hanno pretese, titoli di proprietà, diritti, o interessi, relativi ad un'impresa ed alle sue attività.
In sintesi, possiamo quindi individuare due tipi di stakeholder:
- gli Stakeholders primari sono quelli senza la cui continua partecipazione l'impresa non può sopravvivere come complesso funzionante; tipicamente gli azionisti, gli investitori, i dipendenti, i clienti e i fornitori, ma anche i governi e le comunità che forniscono le infrastrutture, i mercati, le leggi e i regolamenti.
- gli Stakeholders secondari comprendono coloro che non sono essenziali per la sopravvivenza di un'azienda o che non esercitano un'influenza diretta sull'impresa stessa; sono compresi quindi individui e gruppi che, pur non avendo rapporti diretti con essa sono comunque influenzati dalle sue attività, come per esempio le generazioni future.
A volte penso che ci si perda qualche pezzo per strada....per quella strada che Kant chiama "egoismo morale" di chi "restringe tutti i fini a se stesso" dal quale ci si sottrarre soltanto attraverso "il pluralismo" ossia "quel modo di pensare [e di agire] per cui non si abbraccia nel proprio io il mondo, ma ci si considera e comporta soltanto come cittadini del mondo".
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